31/05/2022

“Abbiamo fatto sì che l’evoluzione del mercato ci trovasse pronti”. Lamberto Righi sugli investimenti immobiliari della Holding.

Come ci siamo fatti trovare pronti? Puntando su un nuovo asset della logistica: gli immobili.
Il percorso post covid sembra designare quasi una tappa obbligata per le aziende in preda a questioni come l’aumento dei costi dell’energia, la carenza di personale qualificato, le difficoltà di fornitura di materie prime che si riflettono sui tempi di consegna e sui costi da esporre al cliente finale. Sciogliere il quesito delocalizzare o no? per riavvicinare alcune produzioni, in Europa se non in Italia a costi del lavoro superiori ma in grado di garantire tempi di fornitura più rapidi, ha aperto ad un grande bisogno di dotarsi o ampliare i propri spazi di magazzino in aree strategiche del Paese. 

Insomma, la maggior parte dei player della filiera, com’è emerso da una survey del Borsino Immobiliare della Logistica, sono alla ricerca di immobili nuovi, di grandi dimensioni posizionati fuori dalla città o, nell’ottica di una strategia di e-commerce, di un magazzino più piccolo situato nel contesto urbano. Questa enorme richiesta di immobili vede la sua origine nel periodo in cui è scoppiata la pandemia, quando gli operatori della logistica sia di grandi che di piccole realtà si sono trovati improvvisamente da una situazione di quasi-anonimato ad accendere le luci della ribalta sul settore che fa la differenza in termini di servizi. Circostanza che oggi porta le aziende a guardarsi intorno per mettersi al riparo da eventuali situazioni analoghe a quelle che abbiamo vissuto, ma che in realtà stiamo ancora vivendo. 

In quest’ottica detenere immobili, che sia in forma di proprietà o comunque di gestione diretta, va visto sotto due modalità di approccio al cliente che Lamberto Righi – Membro del CdA di Samag Holding Logistics – identifica in due differenti strategie.  

Una è la strategia della stabilità che vede il provider logistico mettersi a disposizione della committenza con impegno e continuità garantita da accordi di lunga collaborazione, l’altra è la strategia di “cogliere l’opportunità” ed essere pronti ad intervenire nel momento in cui nasce l’esigenza per il cliente; questa seconda visione naturalmente non deve guidare in modo determinante le scelte sulla disponibilità di aree, perché esporrebbe il provider ad eccessivi rischi nel breve/medio periodo, ma se ben calibrata e complementare alla strategia della stabilità può dare grande spinta nel cogliere opportunità occasionali che si possono tramutare in accordi stabili e continuativi.

Cogliere l’opportunità del momento ma farsi trovare pronti: giocare la carta della versatilità

Abbiamo pensato proprio a questa comunione di strategie quando la scelta è caduta sul sito di Trezzo sull’Adda individuando questa piattaforma non tanto per le sue caratteristiche, che peraltro si sposano molto bene con diversi business gestiti come la GDO che è il business maggiore in termini di percentuale di fatturato, ma perché ha una versatilità garantita da una serie di caratteristiche importanti che la rendono multiclient. Oltre a questo c’è chiaramente l’aspetto legato alla dislocazione geografica, che rende la piattaforma – che sta sull’A4 e quindi tra le aree più trafficate e ricche di movimentazione delle merci – “di strada” su questa direttrice. Aspetto che è stato giudicato decisivo.

Proprio a proposito di posizionamento gli fa eco Claudio Torchia – Direttore Generale della Holding – che precisa: “Il nostro interesse per l’acquisizione di magazzini in territori strategici risponde sia a logiche di breve che di lungo periodo. Se guardiamo infatti a quanto sta accadendo in questo particolare momento storico possiamo vedere come la grande incertezza connessa alle tensioni internazionali stia spingendo i principali operatori della distribuzione a garantirsi spazi per lo stoccaggio di merci. Alzando lo sguardo oltre la contingenza del momento, crediamo invece che questi investimenti possano rafforzare in modo importante un aspetto distintivo del Gruppo, ovvero la nostra verticalità, che ci consente di creare pacchetti autenticamente tailor-made per i clienti”.

Nel corso del 2022 abbiamo messo a budget un percorso che entro la fine dell’anno sicuramente non porterà alla saturazione totale della piattaforma viste le sue caratteristiche (oltre 50mila metri quadrati di magazzini) però rispetto al piano che ci siamo dati, i programmi dicono che verrà rispettato – “Anzi è molto probabile che anticiperemo il nostro punto di break even su quella piattaforma e quindi siamo piuttosto fiduciosi proprio perché l’evoluzione del mercato ha fatto sì che ci trovasse pronti. Poi, merito della strategia o fortuna, io dico sempre che le cose non vengono per caso, ci vuol sempre un’idea e poi un po’ di fortuna per realizzarle”.